giovedì 6 agosto 2015

perché il "viaggiatore utopista"?

Ho sempre coltivato un enorme passione per il viaggio, sin da quando ero un bambino.
Ricordo che già da quando avevo 3/4 anni chiedevo a mio padre di portarmi alla vicina stazione ferroviaria per osservare i treni che andavano e venivano.


Per l'eccitazione dell'evento ricordo ancora che, con il gettone telefonico dal valore di 200 Lire, chiamavo mia madre a casa per dirle dove mi trovavo; ovviamente lei sapeva benissimo dove ero ma chissà come mai rispondeva alla mia affermazione con tono alquanto stupito chiedendomi quanti treni avessi già visto passare.


Con il trascorrere degli anni, fatto un po' più grandicello, capii che mio padre coglieva due piccioni con una fava. Mi spiego:
Lui, prima della meritata pensione, lavorava per una grande azienda bresciana che che esportava i propri prodotti in tutto il mondo.
Spesso si trovava costretto a partire per ogni dove: Giappone, Sud Africa, Australia, Korea, Cina, sud America, Russia, Stati Uniti e tanti tantissimi altri paesi.
Credo quasi che siano meno i paesi che non ha visitato che quelli che invece ha visto.



La cosa incredibile è che ogni volta che mio padre partiva per un viaggio, in qualsiasi posto in cui il lavoro lo avrebbe portato, lui partiva sempre dalla piccola stazione ferroviaria a pochi passi da casa.
Io guardavo i treni passare con il volto meravigliato e incuriosito di un bambino e lui consultava gli orari di partenza del regionale che alla fine gli avrebbe permesso di arrivare ovunque nel mondo da li a qualche giorno.

Ora che non sono più un bambino, che la piccola stazione di casa è stata chiusa ai traffico di passeggeri, vedo tutto con gli occhi di un uomo ma resto sempre dell'idea che sia giusto poter arrivare  ovunque nel mondo uscendo di casa e prendendo il primo mezzo a disposizione.

Da questa mia idea nasce "il viaggiatore utopista" un modo per esprimere i miei pensieri sul trasposto pubblico in genere, cogliere opinioni, idee, proposte delle persone.
Discutere su quello che va e quello che non va, analizzare i costi, i servizi offerti rimanendo sempre fermo sull'idea che chiunque uscendo di casa dovrebbe poter arrivare ovunque nel mondo.

Emanuele




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